Favoriti Giro di Romandia 2019: c’è qualcuno in grado di spodestare Primož Roglič?

Il Giro di Romandia  2019 sembra avere un favorito unico. Vincitore della passata edizione, Primož Roglič sembra il massimo candidato alla sua successione considerando un elenco partenti in cui ci sono alcuni nomi interessanti, ma non sembrano in questo periodo ancora nelle condizioni adatte per poter contendere il successo allo sloveno. In programma dal 30 aprile al 5 maggio, la corsa elvetica si propone come ultimo appuntamento di rifinitura in vista del Giro d’Italia, con il capitano della Jumbo-Visma che ha scelto proprio questa strada prima di dirigersi verso Bologna, da dove partirà la Corsa Rosa. Considerando anche un percorso tagliato su misura per lui, la concorrenza rischia di doversi accontentare.

Favoriti Giro di Romandia 2019

Primož Roglič è il corridore più forte a capo della squadra più forte, tanto che il suo primo rivale paradossalmente potrebbero trovarselo in casa vista la presenza di Steven Kruijswijk. Con lo sloveno che si sta preparando per il Giro d’Italia mentre il neerlandese guarda al Tour de France, le gerarchie sembrano dunque così ancor più stabilite in casa Jumbo – Visma per una corsa che può rappresentare ideale trampolino di lancio per l’ex saltatore con gli sci.

Sulla carta la concorrenza vedrebbe Geraint Thomas come l’uomo più pericoloso. Il corridore del Team Ineos, che proprio qui nella Svizzera francofona farà la sua prima (parziale) apparizione come name sponsor, non sembra tuttavia assolutamente nella condizione che lo scorso luglio gli permise di imporsi al Tour de France, battendo entrambi i rivali. Il gallese è in crescita e vorrà cominciare a mettere basi solide nella sua preparazione alla Grande Boucle, ma sembra difficile possa essere pronto per giocarsela ad alti livelli, tanto che in squadra potrebbe correre come fatto da Chris Froome al Tour of the Alps, favorendo qualche compagno.

Chi invece ha mostrato una forma interessante alla sua ultima apparizione è Emanuel Buchmann, che con Felix Grossschartner rappresenta una interessante coppia per la Bora – hansgrohe. Reduce dal successo di tappe e terzo posto finale al Giro dei Paesi Baschi, il tedesco potrebbe cercare di confermarsi a quel livello, con la speranza eventualmente di migliorarsi su un percorso per certi versi simile. Attenzione anche al corridore austriaco, con la formazione tedesca che in queste settimane ha spesso sorpreso.

Usciti piuttosto bene dalle Ardenne, occhio anche a David Gaudu (Groupama-FDJ) e Mike Woods (EF Education First), che soprattutto in salita potrebbero dare del filo da torcere a chiunque. Per loro il problema rischiano di essere le due prove contro il tempo, ma potrebbero essere in forma migliore di molti dei rivali, compensando così il loro deficit nello sforzo solitario. Non apparso invece in grande forma in queste classiche è Rui Costa, che guiderà una UAE Team Emirates meno appariscente del solito, ma che potrebbe cercare così più concretezza con il portoghese al comando in una corsa a lui molto adatta.

Tra i corridori più interessanti e attesi c’è sicuramente l’enfant prodige Remco Evenepoel. Il talentino della Deceuninck – QuickStep ha fatto di questa corsa uno dei suoi grandi obiettivi stagionali. L’obiettivo è testarsi in prima persona, con la squadra sostanzialmente al suo servizio, in una prova prestigiosa del calendario WorldTour. Sinora ha spesso impressionato e non sorprenderebbe di certo vederlo nelle posizioni alte della classifica, anche se una vittoria (ma non di tappa) sembra qualcosa ancora fuori dalla sua portata.

Tra i corridori che preparano il Giro d’Italia, spicca Ilnur Zakarin, che proprio su queste strade ottenne il suo primo successo di prestigio, quando nel 2015 si mise alle spalle tutti i big. Peraltro quella resta la sua unica vittoria in una corsa a tappe di alto livello, alla quale seguì anche il primo trionfo in un grande giro con la vittoria ad Imola. Dietro di lui quel giorno concluse Carlos Betancur, un altro che vorrebbe ritrovare il giusto colpo di pedale per dimostrare di essere sulla strada del ritorno tanto atteso (ormai quasi insperato). Tornato recentemente al successo, il colombiano ha una buona occasione in una Movistar priva di grandi nomi, vedremo se avrà gambe e testa per sfruttarla.

Oltre al russo, un altro ex vincitore, seppur per assegnazione successiva, è il compagno Simon Spilak, che su queste strade ha spesso dimostrato grandi cose, con ben tre secondi posti finali e altrettante vittorie di tappa). Lo sloveno non sembra più quello di un tempo, che nelle brevi corse a tappe aveva il suo terreno di predilezione, ma in una corsa di questo tipo può ancora farsi notare.

Possibilità di mettersi alla prova su un palcoscenico importante anche per corridori come Merhawi Kudus, Jan Hirt (Astana), Patrick Bevin, Riccardo Zoidl (CCC Team), Mathias Frank (Ag2r La Mondiale), che sulle strade di casa ha spesso ottenuto bei risultati quando ne ha avuto l’occasione, Hermann Pernsteiner (Bahrain-Merida), Gino Mader (Dimension Data), Guillaume Martin (Wanty-Gobert), Matteo Badilatti (Svizzera) nonché per corridori dai quali si aspettano risposte importanti come Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Louis Meintjes (Dimension Data), uomini capaci di risultati di spessore ma che recentemente non sono riusciti a confermarsi. Senza necessariamente puntare alla classifica, possono ritrovarcisi eventualmente partendo con una tappa nel mirino.

Al successo parziale punteranno anche corridori come Silvan Dillier (Ag2r La Mondiale), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Sam Bennett (Bora-hansgrohe), Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep), Giacomo Nizzolo (Dimension Data), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), Simone Consonni (UAE Team Emirates) e Andrea Pasqualon (Wanty-Gobert).

Borsino dei Favoriti Giro di Romandia 2019

***** Primoz Roglic
**** Emmanuel Buchmann, Steven Kruijswijk
*** David Gaudu, Geraint Thomas, Mike Woods
** Rui Costa, Remco Evenepoel, Felix Grossschartner, Ilnur Zakarin
* Carlos Betancur, Jan Hirt, Merhawi Kudus, Daniel Martinez, Simon Spilak

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